Riunione internazionale:
tutto l’appoggio alla lotta
delle masse popolari egiziane!
a cura della Csp-Conlutas

Pubblichiamo una
risoluzione votata dall’assemblea internazionale che si è svolta a San Paolo il
2 e 3 maggio, subito dopo il Congresso della Csp Conlutas (si veda l’articolo
sul Congresso pubblicato su questo sito).
Le organizzazioni che hanno partecipato, con una loro rappresentanza,
alla riunione internazionale hanno approvato una dichiarazione a sostegno della
lotta delle masse popolari egiziane e per chiedere la liberazione immediata
degli 8 manifestanti che sono sotto processo, così come dei 5 lavoratori della
Sumid e Petrojet e degli altri prigionieri politici
Il 2 maggio in Egitto decine di manifestanti sono stati assassinati e
feriti. I manifestanti feriti sono stati assassinati persino all’interno degli
ospedali. C’è stato un caso di un manifestante che è stato sventrato
all’interno di un ospedale da bande armate e subito dopo è morto.
Alcuni ospedali, come quello di Ain Shams e di Dimer Desh, si sono
rifiutati di ricevere i feriti. L’ospedale Daar Alshefah è stato l’unico a
ricevere i feriti e per questo è stato accerchiato da bande repressive, oltre a
non avere a disposizione medicinali e materiale per la cura dei feriti. Le
forze poliziesche e dell’esercito hanno dato carta bianca a coloro che volevano
aggredire i manifestanti.
E’ la prova che la giunta militare intende conservare il potere ad ogni
costo. Il messaggio che la giunta militare vuole dare a tutta la popolazione è
che questo sarà il destino di chiunque osi sfidare i militari.
La repressione non fermerà la rivoluzione
Noi rispondiamo che non riusciranno a fermare la nostra rivoluzione.
Continueremo a urlare: “Rovesciare, rovesciare la giunta militare!”. E
lotteremo, in tutti i modi, per abbatterla!
Oggi siamo a conoscenza degli attacchi che stanno subendo i lavoratori
in sciopero della pubblica amministrazione. Un lavoratore in sciopero, Walid
Labib, è privo di coscienza e ha perso una gamba. Questa violenza si è scatenata
dopo che i manifestanti hanno reso pubblici i casi di corruzione nell’ambito
della pubblica amministrazione, dove lavora la moglie di Sami Annan, il membro
più influente della giunta militare. Nel primo sciopero dei lavoratori, molti
scioperanti sono stati licenziati, hanno visto decurtati i salari o subiscono
provvedimenti disciplinari, tra cui il presidente del sindacato indipendente.
La repressione contro l’organizzazione sindacale va avanti da vari mesi.
Anche in altre aree esiste una
repressione contro le libere associazioni sindacali, con il licenziamento dei
dirigenti sindacali, come è avvenuto nella fabbrica della Suzuki, attraverso
trasferimenti dai luoghi di lavoro, denunce a danno di chi lotta e difende i
diritti dei lavoratori e la libertà sindacale. Ci sono 8 compagni che sono
sotto processo per aver partecipato ad una manifestazione contro un attacco ai
danni di una chiesa ad Alessandria.
Libertà per i tutti i manifestanti sotto processo, per tutti i prigionieri politici, per i lavoratori!
Questo incontro internazionale si esprime contro i crimini della giunta militare, contro la repressione del sindacato dei lavoratori della pubblica amministrazione, per il reintegro di tutti i licenziati che lottano per i diritti, per il diritto di organizzarsi e manifestare, di presentare mozioni e rimostranze alle rappresentanze diplomatiche in Egitto. Così questa riunione internazionale sostiene i lavoratori della Sanità che sono in sciopero e i lavoratori dell’ospedale Daar Ashefah, che hanno accolto i manifestanti feriti nonostante pressioni e minacce e, allo stesso tempo, denuncia l’operato dell’amministrazione degli ospedali di Ain Shams e Dimer Desh, che hanno negato l’assistenza ai manifestanti feriti. Infine, questo incontro internazionale chiede la libertà immediata dei citati 8 manifestanti sotto processo, così come dei 5 lavoratori della Sumid e Petrojet, e di tutti gli altri prigionieri politici.
La rivoluzione non si arresta!
Viva la lotta della classe lavoratrice!
Viva la lotta contro l’imperialismo!
San Paolo, 3 maggio 2012