Fiom: se stai con i lavoratori vieni escluso!
di Massimiliano Dancelli (*)
Lo scorso 8 gennaio Landini e la sua segreteria hanno chiesto al Comitato Centrale della Fiom di escludere, tra le proposte di cooptazione allo stesso, il compagno Domenico Destradis, delegato rsa alla Fca di Melfi, in quanto oggetto di un ricorso alla commissione di garanzia interna da parte di due dirigenti della Fiom (i segretari generali della Fiom Molise e Basilicata).
Promuovere un coordinamento di lotta è da sanzionare?
La cosa è ovviamente grave, non solo
perché viola lo stesso statuto del sindacato che prevede pieni diritti finché
non si è riconosciuti colpevoli, ma perché appare come un'azione diretta contro
chi non ha voluto allinearsi alla linea della maggioranza landiniana. Non solo:
la denuncia dei due dirigenti rischia di concludersi con l'espulsione dal
sindacato, oltre che dello stesso Destradis, anche di una decina di delegati
(tutti dell'area di opposizione da sinistra interna alla Cgil, “il sindacato
un'altra cosa”) "colpevoli" di aver aderito ad un coordinamento dei
lavoratori Fca di diversi sindacati (Slai Cobas, Cub, Usb e appunto Fiom) degli
stabilimenti Fca del centrosud, nato qualche mese fa con l'obiettivo di
costruire una lotta unitaria contro il modello Marchionne e contro i ritmi e le
condizioni di lavoro disumani imposte in questi stabilimenti (1).
Tra l'altro, questa situazione espone questi
lavoratori alla probabile repressione padronale, mettendoli anche a rischio di licenziamento,
come già accaduto di recente in Emilia Romagna ad alcuni delegati Fiom che si
erano esposti duramente contro le decisioni delle loro aziende.
La vicenda emblematica dello sciopero degli straordinari
I dirigenti che lanciano questa accusa
sono gli stessi che si opposero a morte allo sciopero degli straordinari
comandati a Melfi e gli stessi che hanno rinunciato a combattere contro il Jobs
act, la cancellazione dell'art.18, la legge Fornero e l'accordo vergogna sulla
rappresentanza che distrugge ogni conflitto e democrazia all'interno delle
fabbriche. Ricordiamo qui solo la vicenda emblematica dello sciopero degli
straordinari a Termoli: il segretario della Fiom del Molise ha pubblicamente
preso le distanze da uno sciopero proclamato dai delegati Fiom della Fca di
Termoli, a tutto vantaggio dell'azienda! (2)
Gli straordinari comandati
rappresentano una delle principali espressioni del modello Marchionne, dato che
si impone agli operai di lavorare
anche il sabato o prima dell'inizio del loro turno: non è forse doveroso per un sindacato appoggiare,
sostenere e promuovere queste iniziative di sciopero contro i ritmi disumani?
Evidentemente, Landini e la sua segreteria sono contrari al modello Marchionne
solo a parole...
Noi pensiamo che vadano appoggiate
attivamente tutte le iniziative di sciopero dello straordinario comandato e,
anzi, critichiamo la decisione della segreteria Fiom di non promuoverle a
livello nazionale, come avrebbe dovuto fare unendosi alle azioni di sciopero
proclamate dal sindacalismo di base (come quelle dello Slai Cobas in Sevel o
della Cub alla Ferrari, per esempio).
Noi stiamo con chi lotta!
Ecco qual è la linea di Landini e
della sua maggioranza, e questa è la loro democrazia: non si accetta nessun confronto
tattico e politico sulle diverse posizioni e strategie se non la pensi come loro sei
semplicemente di intralcio e quindi vieni escluso! E pensarla come
loro vuol dire rinunciare alla lotta, rinunciare a difendere i lavoratori e
chinare la testa davanti ai diktat dei padroni. E per ottenere cosa? Il ritorno
al tavolo delle trattative con Federmeccanica dove quasi sicuramente la Fiom
sarà costretta a firmare il peggior contratto nazionale (ammesso che si possa
ancora definire tale...) della storia dei metalmeccanici. Questi sono gli
effetti dell'accettazione, da parte della Fiom, dell'accordo vergogna sulla
rappresentanza, che trasforma la contrattazione in una farsa a solo vantaggio
dei padroni!
Per questo motivo il Partito di
Alternativa Comunista si schiera con chi non ha paura di esporsi, con chi sta
dalla parte dei lavoratori. Sosteniamo tutte le iniziative contrarie alla
discriminazione degli attivisti sindacali combattivi all'interno della Fiom (3).
Crediamo che sia stato giusto aver dato vita ad un coordinamento per cercare di
organizzare al meglio la battaglia contro le ingiuste imposizioni padronali
negli stabilimenti Fca, dal momento che la dirigenza Fiom non ha mai realmente
voluto forzare sul terreno del conflitto, anche quando ne aveva la possibilità.
A differenza dei dirigenti Fiom che hanno
presentato il ricorso, noi pensiamo che l'esperienza del coordinamento Fca
delle fabbriche del centrosud sia un'esperienza da appoggiare ed estendere:
l'unità di lotta tra lavoratori appartenenti a sindacati differenti, anche in
opposizione all'autoreferenzialità dei dirigenti, è un'esigenza reale della
classe lavoratrice, condizione indispensabile per ampliare il fronte proletario
e sconfiggere i padroni. Chi si oppone a esperienze di questo tipo antepone gli
interessi burocratici dell'apparato sindacale alle esigenze di lotta della
classe lavoratrice.
(*) Dipartimento sindacale Pdac
[1] comunicato del coordinamento lavoratori FCA pubblicato sul sito di No austerity il 30 Aprile 2015. http://www.coordinamentonoausterity.org/index.phpmod=none_News_bkp&action=viewnews&news=1434729300
[2] Si veda il comunicato del coordinamento FCA su questa vicenda http://www.coordinamentonoausterity.org/index.php?action=viewnews&news=1449338498
[3] In relazione a questi fatti, si veda l'appello di delegati Fiom del gruppo FCA e della Ferrari http://www.coordinamentonoausterity.org/index.php?action=viewnews&news=top_1452694723
e questo appello de Il Sindacato è un'altra cosa: http://sindacatounaltracosa.org/2015/04/01/delegati-fiat-lettera-al-segretario-fiom/