Partito di Alternativa Comunista

La sola alternativa

VIA TUTTI I GOVERNI BORGHESI!

La sola alternativa è comunista!

 

Volantino nazionale per le elezioni
 

Due anni di governo Prodi: banche e padronato incassano e rilanciano

Due anni di governo Prodi hanno portato alla borghesia enormi vantaggi. Ecco perché Montezemolo ha lanciato appelli per rimandare le elezioni e padroni come Calearo o Colaninno si candidano nelle liste di Veltroni. I profitti delle imprese sono aumentati con l'impoverimento della classe lavoratrice, con una netta perdita del potere d'acquisto dei salari. I recenti accordi tra governo, sindacati concertativi e Confindustria hanno confermato il lavoro precario e l'aumento dell'età pensionabile. Con Prodi la grande borghesia ha poi incassato: lo scippo del Tfr e l'incremento della previdenza privata (miliardi per banche e sindacati che gestiscono i fondi pensione); il mantenimento della legge 30 e la possibilità di continuare a supersfruttare i precari; la detassazione degli straordinari e il peggioramento delle condizioni di lavoro che alimentano la mattanza giornaliera degli incidenti (Thyssenkrupp); due Finanziarie che hanno regalato miliardi al padronato e tagliato lo Stato sociale.
Tutto ciò è stato possibile grazie al sostegno di Cgil, Cisl e Uil e alla partecipazione al governo della Sinistra Arcobaleno. E' stato grazie a Epifani e Bertinotti se questo attacco senza precedenti della borghesia non ha avuto una adeguata risposta dei lavoratori: hanno garantito la "pace sociale" e un crollo delle ore di sciopero proprio quando solo uno sciopero generale avrebbe consentito di fermare il governo. Ecco perché alle elezioni i settori centrali del padronato puntano su Veltroni: Berlusconi (che pure presenta un programma identico) non garantisce quel controllo del movimento operaio che il Pd assicurerà con l'alleanza che tornerà a stringere con Bertinotti e il sindacato in caso di vittoria.

Guerre sociali e militari: l'esito fallimentare delle sinistre al governo

La partecipazione di Rifondazione comunista, Comunisti italiani, ecc. (la Sinistra Arcobaleno, che ha rinunciato persino ai simboli del lavoro, la falce e il martello) non è servita a strappare la minima conquista. Sul terreno della guerra, la "sinistra radicale" ha votato: il rifinanziamento di tutte le missioni militari, a partire dall'Afghanistan; l'invio di truppe in Libano; l'incremento del contingente a Kabul; l'allargamento della base Usa a Vicenza; l'aumento delle spese militari e stanziamenti per F35, fregate da combattimento, aerei Eurofigheter, ecc. Oggi la prospettiva della Sinistra Arcobaleno resta quella di una futura alleanza di governo con il Pd di Veltroni che rivendica guerre e invasioni coloniali e proclama la fine della lotta di classe (il che significa che la continuano solo i padroni, mentre i lavoratori dovrebbero subire senza reagire). Anche dal punto di vista dei diritti sociali e civili, la partecipazione della sinistra al governo non è valsa ad apportare il seppur minimo miglioramento. Sono aumentati i finanziamenti pubblici alle scuole private, sono stati varati decreti razzisti e xenofobi, come il famigerato "pacchetto sicurezza", sono state assecondate le ingerenze del Vaticano contro i diritti delle donne e degli omosessuali (messa in discussione della legge 194, mancata abrogazione della legge 40 sulla fecondazione assistita, crociata contro le unioni di fatto).
Tutto questo non è che una conferma di una verità che la storia ci ha più volte mostrato: ogni governo, nel capitalismo, non può che essere un governo che amministra gli affari della borghesia. Da secoli ogni variante politica del capitalismo – dai regimi reazionari a quelli cosiddetti "progressisti", dai governi di centrodestra a quelli di centrosinistra – dà vita inevitabilmente a politiche volte a salvaguardare i profitti delle classi dominanti, imponendo ai lavoratori il costo delle crisi economiche ricorrenti.

Le norme elettorali truccate per escludere le forze fuori dal sistema

Il nostro è un partito impegnato nelle lotte: è lì che sta il baricentro di chi vuole rovesciare con la rivoluzione questa società corrotta, non è dalle urne che verrà la soluzione per i lavoratori. Tuttavia abbiamo deciso di sfruttare le elezioni come occasione di propaganda di un programma dalla parte dei lavoratori e avevamo proposto alle altre due organizzazioni a sinistra dell'Arcobaleno (Sinistra Critica e Pcl), pur consapevoli delle divergenze, di verificare una presentazione comune. Con scelta settaria, entrambe hanno preferito la presentazione solitaria, anche confidando nell'uso spregiudicato delle norme anti-democratiche che permettono ad entrambe (pur essendo della nostra stessa taglia) di presentarsi senza raccogliere le decine migliaia di firme che la legge impone ai partiti esterni al parlamento (privi dei miliardi del finanziamento pubblico): Sinistra Critica ha infatti due parlamentari (eletti dal Prc) mentre il Pcl di Ferrando ha chiesto il sostegno di Giorgio Carta (Psdi) un guerrafondaio filo-Nato che ha presentato una proposta di legge per l'apertura di nuove basi militari al sud!

 

IL NOSTRO PROGRAMMA E' UN PROGRAMMA ANTICAPITALISTA

 

L'UNICA ALTERNATIVA E' UN GOVERNO DEI LAVORATORI. Oggi più che mai, il capitalismo significa barbarie: guerre, popoli oppressi e ridotti alla fame, immiserimento crescente di fette sempre più ampie della popolazione nei Paesi a capitalismo avanzato, disoccupazione, scempio ambientale, diffusione del lavoro precario e sottopagato, politiche razziste, discriminazioni sessuali. Nel capitalismo ogni governo costituisce, inevitabilmente, un "comitato d'affari della grande borghesia": così diceva Marx due secoli fa e così constata ogni giorno ogni lavoratore e giovane sulla propria pelle. O si sta dalla parte dei lavoratori o dalla parte del padronato: non esiste una "sintesi" tra interessi contrapposti. Solo un governo dei lavoratori, che dia agli sfruttati il controllo di un'economia pianificata volta alla soddisfazione dei bisogni sociali e non basata sul profitto, può porre fine alla spirale di guerra e miseria in cui il capitalismo sta trascinando l'umanità. Solo un processo rivoluzionario che coinvolga le masse può rovesciare la falsa democrazia borghese delle casseforti, e il suo "pollaio" parlamentare, covo di corruzione e intrighi, instaurando una democrazia dei lavoratori, basata sui loro organismi di lotta.


LA NECESSITA' DEL PARTITO E DELL'INTERNAZIONALE. Nessuna lotta parziale, nessun movimento possono svilupparsi in senso rivoluzionario in assenza di un partito d'avanguardia, radicato tra i lavoratori e le classi sfruttate, un partito che sta in ogni lotta e in ogni mobilitazione in vista di una prospettiva anticapitalista. La tragedia dello stalinismo e del "socialismo in un Paese solo" è la conferma che solo la rivoluzione socialista mondiale potrà dare stabilità alle future conquiste dei lavoratori. Serve quindi un'internazionale rivoluzionaria, che va ricostruita a partire dal patrimonio storico di Lenin e Trotsky: per questo il PdAC, con altri partiti nel mondo, aderisce alla Lega Internazionale dei Lavoratori, che si pone il compito di ricostruire la Quarta Internazionale. Il Partito di Alternativa Comunista è nato agli inizi del 2007, molti attivisti provenienti dal sindacalismo di base e da esperienze di lotta e movimento stanno partecipando alla costruzione di un partito che si batte per:

 

  • IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE DA TUTTI GLI SCENARI DI GUERRA E LA CONVERSIONE AD USO CIVILE DI TUTTE LE BASI MILITARI
  • LA DIFESA DEI DIRITTI DELLE DONNE E DEGLI OMOSESSUALI DAGLI ATTACCHI DEL VATICANO
  • L'ABOLIZIONE IMMEDIATA DELLA LEGGE 30 E DI TUTTE LE LEGGI PRECARIZZANTI E L'ASSUNZIONE A TEMPO INDETERMINATO DI TUTTI I LAVORATORI PRECARI
  • L'ABOLIZIONE DELLE LEGGI RAZZISTE("PACCHETTO SICUREZZA" ETC) E LA CHIUSURA DEI CPT
  • L'AUMENTO DEI SALARI, CHE VANNO ADEGUATI AL COSTO DELLA VITA
  • NO ALL'AUMENTO DELL'ETA' PENSIONABILE! PENSIONI PUBBLICHE E DIGNITOSE PER TUTTI
  • LA NAZIONALIZZAZIONE, SOTTO IL CONTROLLO DEI LAVORATORI, DEI MEZZI DI PRODUZIONE, A PARTIRE DALLE AZIENDE IN CRISI E CHE LICENZIANO

 

Invitiamo a votare per il PdAC o, dove il nostro simbolo non è presente, ad astenersi o a scrivere sulla scheda "Voto per Alternativa Comunista, per un'alternativa dei lavoratori", rimarcando l'esclusione anti-democratica dell'unica lista comunista fuori dai giochi del pollaio borghese. La nostra parola d'ordine in questa campagna elettorale sarà:

 

via tutti i governi borghesi!

per un governo dei lavoratori!

per un'alternativa comunista!

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